Ciao a tutti gli appassionati delle due ruote! Il mondo del ciclismo è ricco di termini e modi di dire che, per chi non è del settore, possono suonare come un linguaggio tutto suo. Se sei un ciclista, sia professionista che amatoriale, o se semplicemente hai un amico o un familiare che non fa altro che parlare di bici, probabilmente ti sarai imbattuto in una serie di termini e modi di dire che ti hanno fatto storcere il naso. Bene, sei nel posto giusto! Ecco un glossario dalla A alla Z di alcune delle espressioni più comuni e amate nel mondo ciclistico.

A
“A bloc”: pedalare al massimo delle proprie capacità.
“A pelo di ruota”: seguire da vicinissimo un altro ciclista.
“A ruota” Seguire molto da vicino un altro ciclista, sfruttando la sua scia per risparmiare energia; da qui anche il nome del nostro magazine 🙂
“A ruota libera”: pedalare senza applicare forza, spesso in discesa.
“A tutta”: pedalare con tutte le proprie forze.
“Al gancio”: espressione usata quando un ciclista è al limite delle sue capacità.
“Allungo”: accelerazione mantenuta per un periodo di tempo più lungo dello scatto.
“Ammiraglia”: auto della squadra ciclistica dove sono presenti figure come il direttore sportivo, il meccanico e/o il massaggiatore.
“Andare al botteghino”: rimanere indietro, non riuscire a tenere il ritmo del gruppo.
“Andare in rosso” Spingersi oltre il proprio limite, correre il rischio di esaurire le proprie energie.
“Andare in sovrappeso”: superare il peso massimo consentito per una bici da corsa.
“Arrivo in volata”: quando più ciclisti sprintano insieme verso il traguardo.
“Avere gamba”: Significa avere una buona forma fisica o sentirsi in forma quel giorno.
B
“Bagarre”: parola francese adottata nel vocabolario ciclistico per descrivere una fase caotica di una gara, spesso sfruttata per tentare una fuga o per mantenere una posizione strategica in vista del finale.
“Bandiera bianca”: ultimo giro in una gara su pista.
“Bici da cronometro”: bici specializzata per le gare contro il tempo, con una geometria e design specifici.
“Bici da gravel”: bici specializzata per percorsi su strade sterrate o acciottolate.
“Bidon”: termine francese che a livello internazionale si riferisce alle borracce. Durante gare europee, potresti sentire tifosi gridare ai ciclisti: “Bidon! Bidon!“.
“Bidon Collé”: espressione francese che descrive l’azione del ciclista che si avvicina all'”ammiraglia” per ricevere una borraccia dal direttore sportivo, rimanendo “agganciato” ad essa per sfruttare una spinta per alcuni metri. Questa pratica, non consentita dal regolamento, viene spesso sanzionata.
“Bidone”: borraccia.
“Bonificazione” Sono secondi che vengono sottratti al tempo totale di un ciclista in una corsa a tappe, solitamente per premiare determinate prestazioni come arrivi tra i primi.
“Borsa del freddo”: riferimento alla borsa conservata nella “ammiraglia” di ogni ciclista, contenente indumenti per proteggersi da pioggia, vento e freddo (come mantelline, giacche, manicotti, guanti, ecc.).
“Bucare”: avere una foratura.
“Bucato” Oltre alla foratura, può indicare un calo di energie improvviso, un momento di debolezza.
C
“Caccia”: l’inseguimento di uno o più ciclisti da parte del gruppo.
“Caduta in gruppo”: quando uno o più ciclisti cadono, spesso coinvolgendo altri.
“Cambio” Il meccanismo che permette di variare la marcia sulla bici. Ma anche il gesto di un ciclista che avanza, mentre un altro prende la sua scia.
“Cambio a doppia leva”: sistema di cambio vecchio stile in cui le leve del cambio erano montate sul tubo obliquo.
“Cambio elettronico”: un sistema di cambio che funziona con pulsanti e motorini elettrici.
“Camere d’aria”: gonfiate d’aria e situate all’interno del copertone.
“Campana”: segnale che indica l’ultimo giro in una gara su pista.
“Campanile”: competere per rappresentare la propria città o regione.
“Carogna”: fondo stradale in pessime condizioni o particolarmente difficile da affrontare.
“Carovana”: riferimento all’insieme dei veicoli pubblicitari che precedono il passaggio dei ciclisti nelle principali corse a tappe.
“Cassetta” La serie di pignoni sul mozzo posteriore della bici.
“Catena”: trasferisce la potenza dai pedali alla ruota posteriore.
“Cavalcare la bici”: essere in perfetta sintonia con la propria bicicletta, quasi come se fosse un’estensione del corpo.
“Cavalcavia” Un piccolo saliscendi, solitamente breve ma spesso utilizzato per attaccare.
“Cavi e guaine”: trasmettono l’azione dalle leve ai freni e ai deragliatori.
“Cerchio”: la parte metallica della ruota dove si monta il copertone.
“Chilometro zero”: punto iniziale di una gara o tappa.
“Chiusura”: l’ultimo ciclista in una gara o tappa.
“Cinghiale”: ciclista che si allena duramente, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.
“Ciuccio”: ciclista che non riesce a staccarsi dal gruppo e non prende mai l’iniziativa.
“Controsterzo”: manovra usata in curva per migliorare la stabilità.
“Copertoni”: rivestimento esterno delle ruote.
“Coppia”: la forza applicata sui pedali, spesso misurata in Newton metri (Nm).
“Criterium”: gara ciclistica disputata su un circuito breve e chiuso.
“Cronoman”: specialista delle gare a cronometro.
“Cronometro” Una gara contro il tempo, dove i ciclisti partono uno alla volta.
“Cronoprologo”: breve gara a cronometro all’inizio di una competizione a tappe.
“Cronosquadre”: gara a cronometro dove compete l’intera squadra.
“Cucina”: l’insieme degli ingranaggi posteriori.
“Cunette”: i bordi della strada, spesso dove l’asfalto può essere irregolare o danneggiato.
D
“Danzica”: quando un ciclista oscilla il corpo da un lato all’altro in modo marcato, spesso in salita.
“Dare una mano”: collaborare alternando la guida del gruppo.
“Deragliatore anteriore” e “Deragliatore posteriore”: meccanismi che spostano la catena tra le diverse corone e pignoni.
“Dietro la moto”: seguendo troppo da vicino una moto durante una gara, per sfruttare la scia.
“Diga”: muro di ciclisti che blocca o rallenta gli inseguitori.
“Doyenne”: soprannome della corsa Liegi-Bastogne-Liegi.
“Domestique” Il gregario, colui che lavora per il capitano di squadra, proteggendolo e aiutandolo.
“Dorsali”: numeri di gara indossati dai ciclisti sul retro della maglia.
E
“Elastico”: quando un ciclista non riesce a tenere il ritmo e viene continuamente distanziato, ma poi ritorna.
F
“Far saltare il banco”: lanciare un attacco improvviso per rompere l’armonia del gruppo.
“Fare il treno” Quando una squadra si mette in fila, uno dietro l’altro, per aumentare il ritmo e preparare uno sprint o semplicemente controllare la corsa.
“Fare la gomma”: distanziare progressivamente un avversario.
“Finisseur”: ciclista specializzato negli arrivi posti al culmine di brevi salite.
“Flamme Rouge”: bandierina rossa che indica l’ultimo chilometro di una gara.
“Foratura” Quando una gomma si sgonfia. Un momento che nessun ciclista desidera!
“Forcella”: la parte anteriore del telaio che tiene la ruota anteriore.
“Fotofinish”: tecnica fotografica usata per determinare il vincitore quando due o più ciclisti tagliano il traguardo quasi contemporaneamente.
“Freni”: dispositivi usati per rallentare o fermare la bici.
“Fuga bidone”: tentativo di fuga destinato a fallire.
“Full gas”: dare tutto, andare al massimo.
G
“Ganci”: sistemi di aggancio tra la scarpa del ciclista e il pedale.
“Girare in vuoto” Quando pedali ma hai l’impressione di non avanzare, spesso perché la marcia è troppo leggera.
“Giro”: può riferirsi al Giro d’Italia o semplicemente a una pedalata.
“Gran Fondo” Una gara amatoriale di lunga distanza, spesso con tanti partecipanti e atmosfera festosa.
“Grimpeur”: termine francese per un ciclista specializzato nelle salite.
“Grinta”: determinazione e coraggio nel pedalare.
“Gruppo compatto”: quando i ciclisti sono tutti vicini e nessuno si è staccato.
“Gruppetto” Un gruppo di ciclisti che si forma dietro al gruppo principale, spesso composto da coloro che stanno faticando di più.
“Guarnitura”: l’insieme delle corone anteriori, attaccate alle pedivelle.
H
“Hors Catégorie”: termine francese usato per denotare le salite più difficili in competizioni come il Tour de France.
I
“In fuga” Quando uno o più ciclisti si staccano dal gruppo principale tentando di vincere la gara con uno scatto in avanti.
“In sella!” Cosa significa? Semplice, è l’equivalente del “via!” o “andiamo!” tra i ciclisti. Indica l’inizio dell’avventura.
“In sella dal primo all’ultimo chilometro”: gareggiare o allenarsi intensamente dall’inizio alla fine.
“Inzuppare il pane”: quando una squadra o un ciclista domina completamente una gara o una tappa.
J
“Jump“: salto.
“Jump box”: la rampa per saltare formata da rampa di lancio curva, parte orizzontale, rampa di atterraggio in discesa.
K
“Kermesse”: competizione ciclistica di breve distanza.
L
“Leve dei freni”: usate per azionare i freni.
“Leve del cambio”: permettono di cambiare marcia spostando il deragliatore.
“Limare” (o “stare a ruota”): seguire da vicino un altro ciclista per sfruttare la sua scia.
M
“Maglia gialla/rosa” Dipende dalla corsa. È la maglia indossata dal leader di una gara a tappe (es. il Tour de France ha la maglia gialla, il Giro d’Italia la rosa).
“Manga chiusa”: quando si blocca l’andatura per impedire attacchi.
“Mangia e bevi”: un segmento di percorso che alterna piccole salite e discese.
“Mangiare la gomma” Seguire un altro ciclista molto da vicino, quasi come se la ruota anteriore stesse per toccare la ruota posteriore del ciclista davanti.
“Manubrio”: usato per sterzare la bici e per ospitare freni e leve del cambio.
“Manubrio a corno”: manubrio da cronometro, che permette una posizione più aerodinamica.
“Mettere il naso al vento”: Quando un ciclista esce dalla scia di un altro e affronta direttamente la resistenza dell’aria. Spesso è un modo per indicare che sta prendendo l’iniziativa o sta lavorando per il gruppo.
“Mettere il piede giù”: fermarsi effettivamente, spesso dopo una lunga pedalata.
“Mettere il turbo”: accelerare repentinamente.
“Mettere in crisi” Quando un ciclista accelera o imposta un ritmo così elevato da mettere in difficoltà gli avversari.
“Mortaio”: una salita particolarmente ripida.
“Movimento centrale”: cuscinetti e assi situati nella parte inferiore del telaio.
“Mozzo”: parte centrale della ruota.
“Muro” Una salita estremamente ripida.
“Musette”: sacchettino contenente cibo e bevande distribuito durante le gare.
N
“Nastro manubrio”: materiale avvolto attorno al manubrio per comfort e presa.
“Nastro asfaltato”: la strada.
O
P
“Pacco”: il gruppo di ciclisti meno competitivi in una gara.
“Pacco pignoni”: la serie di pignoni sul mozzo posteriore.
“Pantani”: soprannome di Marco Pantani, uno dei più grandi scalatori della storia del ciclismo.
“Parigi-Roubaix”: famosa gara conosciuta per le sue strade sterrate e settori di pavé.
“Passista”: ciclista che eccelle nelle lunghe distanze su terreno piatto.
“Passista-scalatore”: ciclista versatile, capace di andare bene sia in pianura che in montagna.
“Pavé”: strade acciottolate, spesso presenti in alcune classiche del nord.
“Pedalata rotonda”: pedalare con fluidità e armonia, equilibrando il lavoro dei muscoli delle due gambe.
“Pedali”: dove il ciclista appoggia i piedi per trasmettere potenza alla bici.
“Pedivelle”: le leve alle quali sono attaccati i pedali.
“Peloton”: termine francese per indicare il gruppo principale di ciclisti in una gara.
“Pezon”: il ciclista che si attacca in scia senza mai prendere il turno.
“Pezzatura”: quando un ciclista ha una giornata no e non riesce a pedalare al meglio.
“Pianeggiante” Una tappa o un tratto di percorso senza salite significative. Il paradiso dei velocisti!
“Pianello”: breve tratto pianeggiante in mezzo a salite.
“Piede a terra”: fermarsi durante una corsa o un allenamento.
“Pignoni” (o “pacco pignoni”): set di ingranaggi montati sulla ruota posteriore.
“Pistard”: ciclista specializzato nelle gare su pista.
“Plato”: la corona o le corone collocate davanti, vicino ai pedali.
“Prendere la ruota”: posizionarsi direttamente dietro un altro ciclista per sfruttare la sua scia e risparmiare energia.
“Poison”: bibita energetica consumata durante la corsa.
“Portaborraccia”: gregario che si occupa spesso di rifornire d’acqua il capitano o gli altri compagni di squadra.
“Portare la bici in spalla” Durante le gare di ciclocross, i ciclisti a volte devono letteralmente portare la loro bici in spalla per superare ostacoli o tratti particolarmente difficili.
“Pot belge”: miscela di droghe usata da alcuni ciclisti fino al 2006.
“Punteggio”: sistema di assegnazione dei punti in base alle prestazioni nelle gare.
Q
R
“Rabbit”: ciclista inviato avanti per essere poi raggiunto dai leader.
“Raggi”: fili sottili che collegano il mozzo del cerchio.
“Rampa”: breve tratto di strada con una forte pendenza.
“Rapportino”: pedalare con agilità usando un rapporto leggero.
“Regolare”: battere in uno sprint ridotto, spesso riferito a un duo.
“Rifornimento”: area designata in una gara dove i ciclisti possono raccogliere cibo e bevande.
“Risciacquo”: tratto di strada meno impegnativo situato tra due segmenti difficili.
“Risparmiarsi” Non spingere al massimo, ma mantenere energie per momenti successivi della corsa.
“Rompere il ghiaccio”: lanciare il primo vero attacco in una gara.
“Rouleur” Un ciclista tuttofare, capace di andare forte sia in pianura che in salita.
“Rulli”: dispositivo su cui si mette la bici per allenarsi in luoghi chiusi, mantenendo la bici in posizione fissa.
“Ruote”: composte da “cerchio”, “raggi” e “mozzo”.
S
“Scalatore” Non stiamo parlando di montagne, ma di ciclisti specializzati nelle salite. Hanno corpi leggeri e sono esperti nel conquistare dislivelli.
“Scatto”: breve accelerazione per distanziare gli avversari.
“Scarico”: sentirsi privi di energia o stanchi.
“Scia”: fenomeno fisico grazie al quale un ciclista, posizionandosi dietro un altro, incontra meno resistenza aerodinamica.
“Scollinare”: momento in cui i ciclisti terminano una salita e iniziano il tratto successivo.
“Sella”: dove ci si siede sulla bici.
“Serbatoio”: le energie risparmiate per la parte finale della corsa.
“Serie sterzo”: insieme di componenti che permettono la rotazione del manubrio e della forcella.
“Sottovento” La parte da cui proviene il vento. Un ciclista che si posiziona “sottovento” di un altro può proteggersi dalla resistenza dell’aria.
“Sprintare” Accellerare rapidamente. Di solito, si fa negli ultimi metri di una gara o quando si vuole staccare un avversario.
“Sprinter” o “Velocista”: ciclista capace di sprigionare grande potenza negli ultimi metri di gara, specialmente negli arrivi in volata.
“Sputare sangue”: dare tutto ciò che si ha, spingere fino al limite.
“Squadra”: gruppo di ciclisti che gareggiano insieme sotto uno stesso nome o sponsor.
“Staccare” Creare distanza tra te e un altro ciclista o gruppo di ciclisti.
“Succhiaruote”: ciclista che si posiziona costantemente nella scia di altri, sfruttando il loro lavoro.
“Suiveur”: individuo che segue un ciclista per professione (come un direttore tecnico o giornalista) o per passione durante le gare.
“Sventola”: quando un ciclista oscilla pericolosamente, spesso a causa della fatica.
T
“Tacchetti”: piccoli pezzi sotto le scarpe da ciclismo che si agganciano ai pedali.
“Tacco-punta”: tecnica di pedalata dove si enfatizza la spinta con il tallone e la punta del piede.
“Tagliare il traguardo”: terminare una corsa o un segmento.
“Tappa a tappe”: gara articolata in più giornate con percorsi diversi.
“Tappone”: una tappa molto lunga o particolarmente difficile.
“Telaio”: la struttura principale della bici che collega insieme tutti gli altri componenti.
“Testa della corsa”: i ciclisti in prima posizione durante una gara.
“Tirare” Quando un ciclista va in testa al gruppo o a una fuga per impostare il ritmo, sta “tirando”.
“Tirare la lingua”: essere estremamente affaticati.
“Tornanti”: curve strette in successione, tipiche delle strade di montagna.
“Tornanti a serpentina”: una serie di curve ripide e continue su una salita.
“Treno”: serie di ciclisti della stessa squadra che si pongono in testa per preparare uno sprint finale.
“Tubo diagonale”: altro nome per il tubo obliquo.
“Tubo obliquo”: la parte del telaio che va dalla sella al manubrio.
“Tubo reggisella”: un tubo verticale che collega la sella al telaio.
“Tubo sterzo”: la parte del telaio dove viene inserita la forcella.
U
V
“Velo”: parola francese per bicicletta.
“Ventaglio”: formazione che i ciclisti adottano quando c’è vento laterale per proteggersi.
“Vento di faccia”: vento contrario che rallenta i ciclisti.
“Vestire la maglia”: essere il leader in una classifica specifica.
“Volata” o “Sprint”: l’arrivo di gruppo tra i ciclisti che contendono il successo finale di una tappa.
W
“WADA”: acronimo di “World Anti-Doping Agency”, una fondazione istituita dal “Comitato Olimpico Internazionale” (CIO) per coordinare la lotta contro il doping nello sport.
“Watt”: unità di misura usata nel ciclismo per indicare la potenza sprigionata da un ciclista in un certo intervallo di tempo.
X
Y
Z
“Zona di confort”: pedalare ad un ritmo che è sostenibile e non troppo faticoso.
Questi sono solo alcuni dei tanti modi di dire del mondo del ciclismo. Come in qualsiasi cultura, la terminologia riflette le sfide, le strategie e le passioni del suo popolo. Quindi, la prossima volta che senti qualcuno usare uno di questi termini, saprai esattamente cosa stanno cercando di comunicare! E chissà, magari vorrai provare anche tu a “mettere il naso al vento” durante la tua prossima pedalata!