Nel contesto del Tour de France, il rebreathing è una tecnica utilizzata da squadre come UAE Emirates e Visma Lease a Bike. Questa pratica coinvolge l’uso di strumenti per monitorare i livelli di monossido di carbonio nei polmoni durante l’allenamento in altura. Non è considerato doping dalla WADA poiché serve solo a rilevare dati fisiologici e non a migliorare direttamente le prestazioni. Nonostante le polemiche, i medici delle squadre assicurano che l’uso intensivo del rebreathing sarebbe dannoso e non praticato.
Cos’è il Rebreathing?
Il rebreathing misura i livelli di monossido di carbonio nei polmoni dei ciclisti durante l’allenamento in quota. Questo strumento, come il Detalo Performance, consente di ottimizzare i regimi di allenamento senza violare le regole antidoping. Viene utilizzato per verificare l’efficacia degli allenamenti in altura e assicurare la sicurezza degli atleti.
Le Squadre Coinvolte
Le squadre di Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, UAE Emirates e Visma Lease a Bike, utilizzano il rebreathing sotto stretto controllo medico. Entrambe le squadre sottolineano che il rebreathing intensivo, che comporterebbe rischi significativi per la salute, non viene praticato. L’obiettivo è monitorare e migliorare la fisiologia degli atleti in modo sicuro ed etico.

Rischi del Rebreathing Intensivo
L’inalazione intensiva di monossido di carbonio è estremamente pericolosa. Il gas si lega all’emoglobina più efficacemente dell’ossigeno, riducendo la capacità del corpo di trasportare ossigeno e causando potenzialmente avvelenamento. La WADA consente l’uso del rebreathing solo come strumento diagnostico e non per migliorare le prestazioni atletiche.
Opinioni degli Esperti
Esperti come Adriano Rotunno della UAE Emirates e Bent Ronnestad di Visma affermano che il rebreathing è utilizzato esclusivamente per scopi diagnostici. Carsten Lundby, produttore del Detalo Performance, conferma che l’uso di monossido di carbonio per migliorare le prestazioni è eticamente inaccettabile e potenzialmente letale.
Il rebreathing, usato correttamente, è un valido strumento per monitorare gli effetti degli allenamenti in quota senza violare le normative antidoping. Tuttavia, l’uso intensivo rimane controverso e potenzialmente pericoloso, sottolineando l’importanza di un utilizzo responsabile e sicuro.